domenica 16 dicembre 2012

Done and Gone.

È passata poco più di una settimana da quando mi sono licenziata.
Ho creduto fosse giusto passare a dirvi che sono ancora viva.
Qualcuno ieri, alla festa dei Gaybours, mi ha fatto notare che, quando si lascia un lavoro che si ha da molto, si passa attraverso gli stessi stadi del lutto.
A me non era mai successo. 
Quando lascio un lavoro lo faccio perchè non ne posso davvero più, e quindi sono sempre felice e sollevata.
Anche di questo non ne potevo veramente più.
È finalmente finita, ma non mi sento felice.
Ho l'ansia per il futuro, mi manca casa e mi sento sola. Sola anche nella folla.
Mi sono licenziata senza urli e senza strilli, pacatamente, con molto stile, anche se non se lo sarebbe meritato.
Ma ero stanca, non avrei retto l'ennesima lite, tanto più che non capisce un cazzo manco glielo spiegasse il premio nobel per la pace.
La frase che ha determinato la mia decisione è stata questa:
- Ale, get over yourself! You're a fucking moron.-
E da li ho fatto fagotto. Ho lavorato ancora un giorno e mezzo, giusto per avere tempo di recuperare tutte le mie cose e scrivere la lettera di dimissioni.
Jon non è morto per un'embolia polmonare. Jon aveva un cancro ai polmoni all'ultimo stadio, non lo sapeva però, perchè non poteva permettersi di andare dal medico, perchè non aveva benefits.
Jon è morto di cancro. 
Non le ho visto muovere un dito per migliorare la situazione ambientale del laboratorio. 
Non ha cambiato un filtro da almeno 4 anni.
Io di respirare veleni per far guadagnare  lei non ne ho proprio più per i coglioni.
Di essere anche trattata senza rispetto poi...
Colleen è venuta in città, mi ha organizzato un brunch bellissimo per festeggiare la mia cittadinanza. 
Ho finalmente ricevuto il passaporto, con una foto che peggio non si poteva, però almeno ora ce l'ho.
Sabato parto per l'Italia.
Odio CP.
Non provo nulla per VL.
Questi sono i 3 fatti salienti della settimana.
Un sacco di tempo libero, un colloquio per un lavoro che non voglio e che manco avevo richiesto, e tanto, troppo, tempo per pensare.
Si, sono incontentabile, che ci volete fare, sono così.
Non so nemmeno più se voglio restare, andarmene, trasferirmi o semplicemente andare in letargo nella speranza che la primavera mi porti consiglio ed ispirazione.
Ma in letargo non posso andare. Allora resto qui, a macerarmi nei pensieri, nelle domande senza risposta, nel dubbio eterno.

sabato 1 dicembre 2012

There's no need to argue anymore

Non lo so da dove incominciare, perchè, forse, cominciare dall'inizio non ha nemmeno un senso. 
Perchè ne sono successe tante, ma una è stata così tragica  che dovrebbe far quasi scompararire le altre brutte giornate che si sono susseguite dall'inizio di novembre ad oggi.
Ero molto felice per la cittadinanza, per me è stato un sollievo, un traguardo, un progetto realizzato.
Speravo, ingenuamente, che da li la strada sarebbe stata un po' meno erta.
Per fortuna  la salute va bene, e ne sono felicissima davvero.
E' la salute mentale che sta ricevendo una mazzata dopo l'altra.
Sarà stata colpa di Mercurio retrogrado?!
Non lo so, però sono contenta che si sia tolto da rompere i coglioni.
La settimana dopo la cittadinanza, in preda alla piena felicità, c'è stato un notevole raffreddamento dei rapporti tra me, Big Fish e Raz.
La cosa mi dava fastidio perchè, Raz, non è mai stata amica di Big Fish, poi, all'improvviso, amicone e io messa da parte.
La faccenda è peggiorata di colpo il mercoledì mattina. Arrivo a lavoro e trovo una baraonda di progetti sparsi alla cazzo che avevano bisogno di una stima immediata. Peccato che fossero stati li da almeno 3 giorni e nessuno mi avesse detto niente.
Mentre faccio la stima, m'arriva VL.
La vedo, ha un plico di fogli in mano, e già immagino.
Lo sapevo che il far poco e niente di Calmezza e Legna Verde c'avrebbe portate allo sfacelo. 
Così è stato.
Tutti on productivity sheets.
Per chi non sapesse cosa sono ora vi spiego.
Sono delle tabelle giornaliere, individuali, sulle quali si registra l'entrata, l'uscita, le pause pranzo e quelle di 15 minuti d'obbligatorie. In più, bisogna scrivere tutto quello che si fa durante il giorno, minuto per minuto, e poi, a fine giornata, si fanno i conti e tutto deve tornare.
Questo è il suo modo di scoprire perchè non ha soldi.
Siccome io ho protestato, mi è stato detto di tutto. Mi ha accusata di micromanaging, di disturbare persone che lavorano e sono competenti, annoiandole e rallentandole, e di non fare quello che devo (che era finire sto cazzo di dipinto che ho da luglio).
Ecco.
Io che mi sono fatta il culo per anni.
Che le ho aggiustato dipinti prima e dopo che erano stati danneggiati dal NOSTRO staff.
Io annoio e disturbo gente competente.
Da li poi è andata sempre peggio.
Aveva detto che ce l'avrebbe fatto fare per una settimana, ma io sapevo che non era vero.
Il giorno dopo è venuta a dirci che ha scoperto dove vanno sprecati parte dei soldi che ci paga: andiamo troppe volte in bagno. Quindi ora dobbiamo sottrarle dalle nostre pause. 
Poi ha deciso che non lavoriamo abbastanza ore.
La settimana scorsa s'è inventata che, se andiamo via per natale, dobbiamo recuperare tutte le ore prima di partire.
Questo dopo aver aggredito Calmezza il giorno dopo non aver consegnato i nostri productivity sheets perchè trascorsi i 7 giorni. Ne ha stampati 500 e ha annunciato che dovremmo compilarli fino alla fine dei nostri giorni.
Vogliamo anche parlare della baking sale?!
Altra lista su cui segnare chi preparare cosa da vendere ogni settimana per fare soldi con cui rimborsare VL delle spese sostenute per il randagio che io ho trovato e che lei ha deciso di tenere come suo. Notare che io sono felice che il cane abbia trovato una casa, anche se poteva davvero trovare di meglio, però c'è modo e modo di chiedere.
E' una donna prepotente e maleducata.
Non la sopporto davvero più.
Così ho deciso di andarmene.
Sono stanca, sono stata stanca per un paio d'anni ormai, non posso più andare avanti così.
Tanto più che, anche se non avessi perso ogni interesse per il quality control, sarebbe lo stesso, visto che, sia Big Fish che Legna Verde, hanno deciso di non mostrarmi più i lavori prima di consegnarli.
E ora arriviamo alla tragedia.
Jon è morto.
Era il mio amico e collega, burbero col cuore d'oro, che faceva ceramiche.
E' mancanto inaspettatamente due settimane fa, dopo una presunta polmonite.
E' soffocato. Era una settimana che non veniva a lavorare, non stava bene perchè respirava a fatica. Mi aveva anche rimproverato perchè verniciavo senza maschera e mi erano anche girati i coglioni pur sapendo che aveva ragione.
E' morto soffocato per un embolia polmonare.
VL ci ha detto cosa era successo, ha pianto per 1 minuto, e poi ha ricominciato a ad essere quella di sempre, anche peggio, se devo dire la verità.
Jon ha lavorato per lei per 10 anni. Forse un'ora, se non un giorno di cordoglio, sarebbe stato appropriato.
Io non ho pianto, non finchè ho visto la moglie. Sapevo che non avrei resistito, ma cercavo di non lasciarmi andare perchè sapevo che sare crollata.
Quest'uomo ha avuto una vita piena, stravagante, affascinante. La sua storia è stata intrecciata a quella di Rita da quando erano ancora adolescenti. Non posso nemmeno immaginare come le i si possa sentire dopo 40 anni insieme ora che lui non c'è più.
Mi si spezza il cuore e lacera l'anima solo al pensiero.
C'erano tante cose che avrei voluto chiedere a Jon, sapeva tanto.
Poche ora dopo essere mancato, VL ha fatto sbaraccare il suo angolo di laboratorio, in fretta e furia. Ora è vuoto, ma a me pare ancora di vederlo con la coda dell'occhio mentre lavoro al cavalletto.
Posso io lavorare per una persona così?!
E' una MERDA.
Io voglio vivere la mia vita e viverla bene. Essere felice e soddisfatta del mio lavoro, lavoro che AMO, non avere attacchi di panico la mattina prima di andare in laboratorio.
Ecco, ora ho finito il post di sfogo, lungo, di quelli che fanno venire il latte alle ginocchia a chi li legge. Scusatemi.