Il mondo è diviso in due: quelli a cui sto simpaticisssssssssima e quelli che mi odiano portandomi estrema diffidenza.
Di persone a cui sono stata apertamente indifferente, ne conosco solo una, quindi non prendo questa categoria in considerazione, visto che, in genere, suscito almeno un sentimento che sia esso negativo o positivo.
Tra gli individui a cui ispiro odio, mi spiace dirlo, ma sbancano il botteghino le donne.
Di uomini a cui sono stata veramente sui coglioni ne ho avuti, pochi, alcuni all'inizio mi odiavano, adesso siamo amiconi. Ma con le donne che all'inizio mi detestavano, le cose sono rimaste invariate (unica eccezione è Elvira, ma a lei stanno sul cazzo tutti a priori, poi si ricrede).
E quanto cazzo sono cattive?!
Eh che io uso come metro di giudizio me stessa, che sono una merda con quelli che odio.
Così, mentre non dormivo per l'ennesima notte, mi sono ritrovata a pensare che io soffro di una forma di razzismo da casta e che forse il loro odio nei miei confronti ha la stessa origine.
Sin da bambina mi è sempre stato ricordato che venivo da una famiglia non benestante, che ero una mezzo-sangue, che la mela non cade tanto lontana dall'albero e che quindi, nella vita, non avrei mai concluso nulla.
I miei, entrambe nati i famiglie che facevano letteralmente la fame, hanno a mio avviso fatto moltissimo nella vita. Certo, ci sono persone che costruiscono imperi dal nulla, ma questo non sminuisce tutto il lavoro che hanno portato avanti per migliorare la loro condizione. Non abbiamo mai sofferto la fame da quando sono nata. Abbiamo avuto anche un periodo economico florido (sempre per essere upper class poor, sia chiaro) negli anni '80. Ma poi è stato tutto un tirare avanti. E così io sono cresciuta ai cortei degli scioperi per protestare cassa integrazioni, licenziamenti, tagli agli stipendi.
E' vero, la mela non cade tanto distante dall'albero. E come potrebbe?
Sono molto stupita di questa mia relazione con Palombaro, veniamo da due mondi così diversi, forse ci unisce soltanto questo spirito anarchico, ma per il resto siamo proprio poli opposti quando si parla di soldi.
Io non spendo mai molto nelle cose che mi compro ed acquisto solo cose utili che so mi serviranno per sopravvivere decorosamente. Lui spende in cose che non userà MAI e trova i miei acquisti inutili perchè di scarso valore economico e/o artistico.
Questa relazione mi sembra così strana perchè, come dicevo sopra, soffro di razzismo di casta.
In passato mi sono rifiutata di uscire con gente che non ritenevo appartenere al mio mondo, proprio perchè per anni, loro mi avevano fatto sapere che io non appartenevo al loro.
Così, anche adesso, quando incontro una persona per la prima volta, ho già dei pregiudizi: gente che veste con cose firmate, che seguono le collezioni di moda, che hanno tutti i gadget elettronici e le auto dell'ultimo secondo...
Insomma, non fanno per me. E io non faccio per loro.
Ho una mente chiusa in questo senso.
Non ho grande rispetto per chi è nato con i soldi e lavora solo per sfizio.
Per chi ha la donna delle pulizie e poi si deve trovare un'hobby perchè s'annoia.
Perchè c'è differenza, tantissima differenza tra il mio modo di affrontare la vita e il loro.
Ancora peggio, quelli coi soldi che fanno i punkabestia o i finti comunisti. Quelli li manderei proprio al rogo.
Adesso che sono adulta mi scopro ancora ad avere pochi punti in comune in quanto a visioni e priorità con qualcuno che non affronta di giorno in giorno la problematica del "tirare avanti".
Continuo a sentirmi pesce fuor d'acqua quando sento parlare di donne delle pulizie, autisti, vacanze costose. Ci sono persone con cui magari ho affinità caratteriali, ma poi finisce li, perchè sento quei discorsi e mi cadono i coglioni.
Preferisco avere problemi di altro genere anche se mi costano lacrime e sudore e non la sbeccatura di un'unghia laccata.
Insomma, avevano ragione loro: la mela non cade distante dall'albero, ma io sono fiera del mio albero e quindi VAFFANCULO.