domenica 14 aprile 2019

Cheeeeeck Pullease!

La maledizione del lavoratore in proprio (o forse solo la mia): i pagamenti a cazzo.
Ho due tipi di clienti: i privati pieni di soldi o enti pieni di soldi. Insomma, non so se si è capito che siedono su pile e pile di soldi, tipo Paperon de Paperoni.
Ma, evidentemente, ha ragione Mangusta che dice che, sono ricchi perchè non spendono.
Fatto sta che, io, passo giorni, settimane e a volte pure mesi, ad inseguire sti cazzo di pagamenti.
Cosa che, quando sono io a dover pagare qualcuno, stacco l'assegno ancora prima che mi facciano vedere la ricevuta, anzi, sono sempre io che chiedo quanto devo.
I miei clienti no.
Per loro io vivo di aria e il materiale me lo regalano.
Ho due o tre clienti privati, occasionali, che fanno eccezione ed infatti li amo. Perchè, inseguire quello che ti è dovuto è assolutamente odioso, per me.
Inoltre, nelle associazioni, mi fanno persino sentire una pezzente, tipo che rompo il cazzo perchè vorrei essere pagata alla fine, capito?! Rompo il cazzo.
E si va da: 
1. La commercialista stacca gli assegni solo una volta alla settimana e si è dimenticata, per cui alla prossima
2. Lo devono approvare cinquecento persone diverse che sono tutte in vacanza
3. Assegni senza firma
4. Assegni con data in un futuro anteriore
5. Scuse tipo mi è bruciata la casa con gli assegni dentro.
 E io?
Con cosa mangio?
Tra l'altro ricordiamoci la mia banca demmerda che, anni fa, mi ha fatto rimbalzare un assegno da 3200 dollari dopo 12 giorni dal deposito. Così, per sport. Senza darmi uno straccio di spiegazione e facendomi pure pagare la penale.
L'undicesimo comandamento forse era: - non lavorare in proprio o te la pijerai sempre inte culo- 
Ma poi l'hanno tolto quelli delle imposte perchè ci perdevano.


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