sabato 15 agosto 2015

Incontri del Terzo Tipo. Purtroppo non era il film.

Non so se ho mai specificato che, tra le migliaia di turisti che invadono New Orleans ogni anno, ci sono pochissimissimi italiani.
Infatti io ne avrò incontrati forse 20 in tutti questi anni, e contando che sto sempre fuori o a bere o mangiare, sono molto molto pochi rispetto a quelli che ho incontrato da altre parti del mondo.
Però non è stato un male. 
Siccome non parlo mai la nostra lingua con nessuno a parte A Ruota Libera, Tina ed altri amici che lavorano in bar o ristoranti, ogni volta che trovao un turista italiano me lo segnalano subito.
È successo così anche ieri sera.
Siccome oggi devo lavorare, avevo pensato di andare a trovare Tina al bar dove faceva il turno serale visto che non potevo aspettarla sveglia fino alle 2 del mattino come faccio ogni venerdì da  anni.
Per ottimizzare i tempi avevo deciso di andarci subito dopo lavoro alle 5 e poi di tornare a casa verso le 9 (si 4 ore al bar è un po' lo standard).
Niente, appena arrivo la vedo saltellare dietro il bancone, mi avvicino e mi dice "that guy there is ITALIAN!" con l'occhio felice che le brillava.
Io guardo il tavolino indicato e vedo due che paiono tutto meno che italiani, più uno di schiena, in monocromo con zazzera grigia che faceva pendant con il resto dell'abbigliamento.
Tina tutta felice mi dice di andare a dirgli qualcosa in italiano (la sua intenzione era di farmi parlare un po' la mia lingua, ma come si dice: la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni...).
Procedo.
Mi avvicino e chiedo: " sei italiano?"
La sua reazione è la reazione più comune che ricevo ogni volta: 
1. sguardo da chièquestarompicoglioni turista come me 
2. seguito da (dopo che ho fatto un'altra domanda a caso): come mai parli italiano?
Ora mi domando: ma parlo così male in italiano che mi chiedono come mai lo parli come se l'avessi studiato come seconda lingua?
Questo dell'ultima domanda è però un problema al quanto secondario.
Il dramma, infatti, s'è consumato da li a poco.
Infatti lui mi dice: "ah ma se vivi qui allora ti faccio poi qualche domanda seria".
Da li, sappiate, che non ho praticamente più avuto occasione di dire "ah" nella conversazione con questo tizio.
Mi siedo al bancone e per un po' parlotto con Tina e Coda, tra un cliente e l'altro.
Finalmente la bolgia di clienti assetati si placa un po' ed io e Tina possiamo ricominciare a parlare tranquille. In quel preciso momento mi si piazza di fianco Zazzera Monocromo, il quale interrompre bellamente la mia conversazione con Tina senza pensarci due volte.
Tina, capita la situazione si congeda e va a servire un'altro turista. 
Zazzera Monocromo, tutto gasato mi dice: - Ho due domande serie e pensati da farti-
Io lo devo aver guardato con la faccia all'Alberto Angela e gli ho detto: -dimmi.-
-La prima è: secondo te vale la pena che io vada 5 giorni a Memphis?-
Lo guardo un po' e gli dico, ma non ci sono mai stata... dicono che sia... 
-No bon basta. Stop. Non mi dire più niente. Non ci vado.-
Provo a reiterare il concetto di cosa mi hanno detto i miei amici di cui mi fido, e mi taglia di nuovo dopo due parole.
Da li mi inizia un mini pippone del perchè non dovrebbe andarci basato sul suo curriculum di viaggiatore senza frontiere.
Poi procede con la seconda domanda.
-La seconda domanda è: cocaina? Dove la trovo?-
Qui credo di averlo guardato con la faccia di Piero Angela quando, corrucciato, cerca di spiegare argomenti di difficile comprensione a noi comuni mortali.
La mia risposta è stata: -io non ne ho mai usata ne comprata-
- Bon. Basta, stop.-
Da li mi ha chiesto altre 40 cose a cui non mi ha dato la possibilità di rispondere. Mi interrompeva in continuazione. Sono forse riuscita a dire che ero Ligure quando mi ha detto più volte che secondo lui ero lombarda per la pronuncia delle "e" (che in realtà io non ho nemmeno più l'accento ligure, al massimo mi chiedono se sono Toscana per come pronuncio le "e"... alla faccia dell'accento lombardo eh...).
Insomma che sono passati circa 45 minuti in cui io non ho aperto bocca. Forse ho anche detto "Spagna" e "come ci sei arrivato", ma tutto qui.
Tina mi guardava preoccupata. Ho scoperto dopo che mi aveva mandato un messaggio di scuse per avermi attaccato sto scassacazzi.
C'è da dire che però, nella sua rompicoglionitudine, si vedeva che era uno che aveva viaggiato davvero. Strano che però nessuno l'abbia mai ancora gonfiato di botte in tutti questi viaggi.
Dopo che lui se ne è andato, non lasciando mance, arriva un'altro che mostra la carta d'identità per comprare da bere. Anche li (questo è masochismo), chiedo in italiano se è in vacanza, ma mi pento subito dopo e non attacchiamo bottone. L'unica cosa che avrei voluto dirgli era che non lasciare la mancia è una gran cattiveria.
Infatti il messaggio ultimo per chi passa di qui a leggere è: se andate in vacanza o per lavoro negli Stati Uniti, per favore, lasciatela sta cazzo di mancia. Lo so, vi rompe i coglioni lasciarla, ma le categorie di lavoratori nel settore dell'ospitalità campano su quello. Senza mance non arrivano a fine mese perchè pagati una miseria dal datore di lavoro.
Non sono solo gli italiani che non la lasciano, ma io parlo ai miei connazionali, gli altri facciano pure figure di merda a iosa, noi facciamo bella figura almeno di persona, vi prego.
Grazie!




9 commenti:

  1. Ammetto che anche a me rompe le balle mettermi a calcolare la mancia. Ho sempre paura di lasciare troppo o troppo poco con la conseguenza di apparire sborone o taccagno-braccia-corte. Certo, la lascio perché ormai sono, come dire, istruito sugli usi&costumi americani ma il suo calcolo mi resta ostico (ho persino una App sul cellulare!)
    Capisco che per un italiano viaggiatore casuale sta faccenda della mancia possa apparire ostica e misteriosa anche perché da noi in Europa la mancia è solo un gesto di cortesia aggiuntivo verso il personale.

    Comunque è un bene che li dà te passino pochi italiani, credimi!

    ---Alex

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    1. Concordo che sia un bene, specialemente dopo ieri sera...
      Io ho fatto le mie brutte figure pe rla mancia in passato, finchè qualcuno nonmi ha spiegato esattamente come funziona, riporto qui e anche sotto per Silvia, anche se so che le avere già sentite queste cose, ma questo è quello i miei amici baristi e camerieri mi dicono essere una mancia giusta: per il cibo e per i taxi lasciare il 20% a meno che non siano proprio stati eccezionali (tipo che vi hanno portato indietro i piatto e rimpiazzato a gratis per esempio), io guardo il conto finale, dopo le tasse, prendo le prime due cifre e le moltiplico per due, arrotondo e lascio la mancia. La mancia in contanti è generalemnte più gradita, ma l'importante è che si lasci. Per il bar in genere è $1 dollaro a drink, se il drink è un cocktail e loro sono stati bravi, due dollari. Io lascio sempre una buona mancia al bar soprattutto se è un posto dove vado sempre, in cambio loro mi offrono sempre shots e drinks gratis oltre che diventare amici.

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  2. Io comunque sono qui da anni ma ancora non so calcolare la mancia - questo per via della mia totale estraneità alla matematica - e così per non sbagliarmi lascio sempre delle mance enormi. Così tutti mi amano.

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    1. All'inizio era molto ostico anche per me, non sapevo bene quanto lasciare (Palombaro lo vedo ancora in difficoltà, ma ora che ho spiegato anche a lui il mio calcolo di cui scrivo dopo, mi dice che è molto più semplice di quello che faceva prima). So che le avrai già sentite queste cose, ma questo è quello i miei amici baristi e camerieri mi dicono essere una mancia giusta: per il cibo e per i taxi lasciare il 20% a meno che non siano proprio stati eccezionali (tipo che vi hanno portato indietro i piatto e rimpiazzato a gratis per esempio), io guardo il conto finale, dopo le tasse, prendo le prime due cifre e le moltiplico per due, arrotondo e lascio la mancia. La mancia in contanti è generalemnte più gradita, ma l'importante è che si lasci. Per il bar in genere è $1 dollaro a drink, se il drink è un cocktail e loro sono stati bravi, due dollari. Io lascio sempre una buona mancia al bar soprattutto se è un posto dove vado sempre, in cambio loro mi offrono sempre shots e drinks gratis oltre che diventare amici.

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  3. Io alla fine lascio sempre il 20% due $ ogni 10 e al limite arrotondo

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    1. In contanti di solito é più gradita perché così va esentasse ecco quello non lo trovo giustissimo quindi a meno che non paghi tutto in contanti la aggiungo sullo scontrino con la carta.

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    2. Alcuni posti, almeno qui, non tassavano nemmeno quelle sulle carte di credito, altri si (uno dei posti dove lavora Tina ha iniziato a tassare le mancie su da carta di credito o bancomat dall'anno scorso), però mi dicono che è anche perchè quelle in contanti possono essere ricevute subito alla fine della giornata, mentre quelle su carta hanno un processo più lungo e vengono accreditate insieme allo stipendio, quindi una volta alla settimana o due volte al mese. Per le tasse ti do ragione, ma anch'io credo che preferirei avere subito i soldi che non aspettare una o due settimane (anche se io aspetto anche di più da libera professionista... )

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  4. Ahahah zazzero monocromo!

    beh ma come si fa a non lasciare la mancia in un Paese dove c'e' scritto tip ovunque? E poi si sa che i camerieri campano di quello :)
    Nei bar ricordo banconi pieni di bicchieri-mani-banconote da un dollaro alla velocita' della luce. Dai, non ti puo' sfuggire un dettaglio cosi', specie se sei uno che ha viaggiato.

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    1. Invece pare che sfugga spessissimo (e apposta)! Io ero allibita. Gli ho pure visti rimuginare per un secondo mentre compilavano la ricevuta, ma niente, non un attimo di rimorso, zero mancia e via verso nuovi lidi.

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