sabato 30 giugno 2012

Satanarchibugiardinfenalcolico blog di Magog

Tanti Auguri Blog!
Siamo sopravvissuti al primo anno! :)
Evviva!
Scusate l'assenza, ma c'ho Mangouste alle costole e non riesco a leggere ne scrivere nulla che abbia a che fare con la blogosfera :(
Lo so lo so, c'ho tutto l'anno per farlo, ma a me farebbe piacere esserci con una certa regolarità.
Negli ultimi giorni ho lasciato parecchie cose in sospeso. Vorrei partire però con un sondaggio:
Mi è stato suggerito, ormai diverse volte, di mettere il mio blog come privato per via delle cose che scrivo e per a  fine che aveva fatto (e che mi aveva fatto fare) il mio precedente.
Voi cosa ne pensate? Lo leggereste ancora se implicasse di registrare la vostra email?
Ricordo bene le conseguenze di aver reso privato il mio vecchio blog. Ne determinò la morte.
L'altra cosa che rimando da un po'  è la partecipazione al premio che mi è stato dato da Eu e Cherry Blossom.
Lo so, avevo detto che non avrei più partecipato a premi, ma sono state così carine che si deve fare uno strappo alla regola :)
Come sempre, iniziativa aperta a tutti, perchè io non so scegliere.

Accettando il premio bisogna rispettare 5 regole (che io ho già iniziato ad infrangere...)
Citare tre frasi che mi rispecchiano:

"I can resist everything except temptation."

"Twenty years from now you will be more disappointed by the things that you didn’t do than by the ones you did do. So throw off the bowlines. Sail away from the safe harbor. Catch the trade winds in your sails. Explore. Dream. Discover."
"Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te."

Indicare tre canzoni che mi piacciono: (e qui andiamo male perchè ne ho troppe... scegliamo quelle di oggi va)
Amy Winehouse- Me and Mr. Jones (Fuckery) 
Damian Marley- Confrontation
The Sex Pistols- Substitute (lo so, la loro è una cover, ma a me piace questa versione.)

Esprimere un desiderio:
Fatto :) (che i desideri non si devono dire che sennò non s'avverano...)

Scrivere una parola che rispecchia il desiderio:
Culo

Passare il premio ad altri 7 blog:
Vedere sopra


Ho moltissime altre cose da raccontarvi, vediamo se nei prossimi giorni riesco.







domenica 24 giugno 2012

If you gonna be a square You ain't a gonna go nowhere

Sono arrivata, sana e salva e, per coloro che mi hanno su fb, sapranno che sono giunta a casa pure incazzata.
Passata è la tempesta tuttavia...
Ora sono solo jet lagged, ma passerà anche quello.
Mi ci sono voluti 3 giorni per scrivere questo post, ciò nonostante non credo ne uscirà un capolavoro.
E' che sono stata assalita dalle riflessioni, dai ricordi, dalle emozioni.
Mi succede sempre quando torno, ma ogni volta ne resto sorpresa, non so perchè, alla fine dovrei aspettarmelo, invece...
L'altra sera sono uscita con l'amica Chiara, siamo andate al cinese, in modo che io potessi sfogare le mie voglie di ravioli al vapore (visto che a NOLA il cinese fa più che schifo). Il dopo cena si è svolto al Porto. Ero in coma, mi ero persino dimenticata che fosse venerdì e mi chiedevo come mai ci fosse tutta quella gente in giro. Nel mentre che si stava sedute sul muretto  a bere, ho visto una scena che mi ha suscitato un certa malinconia/invidia. Un capannello di ggggiovini, che non avrei saputo datare (altro dramma che vivo da quando sono espatriata), si era accalcato attorno a 3 pischelli svedesi. La ragazzina con l'inglese più comprensibile se li era accaparrati, le altre la guardavano meste con un pelo di invidia, mentre i giovini italici si domandavano "ma come mai questi che manco parlano ne pigliano a vagonate noi  si va avanti a seghe?". Insomma, vedere quest'interazione tra italiane e svedesi mi ha fatto ricordare di quando quella ragazzina ero io, dei viaggi in interrail, di quelle storie nate e morte in una giornata ma che mi ricordo ancora adesso. Di quell'entusiasmo di cui traboccavo e che si è a poco a poco affievolito. Non è un caso se mi vesto ancora da 17enne, è perchè a me mancano proprio quegli anni.
Tra le cose che mi stupiscono ogni volta c'è la dimensione di alcuni oggetti di uso comune. Tralasciando la grandezza delle confezioni, che quella, ormai, non mi sconvolge più, quello a cui ogni volta non mi abituo è la dimensione della carta da cucina o dei bicchieri... o dei piatti.
Bicchieri da nani questi o bicchieri da giganti quelli? Ormai non lo so più.
Stessa cosa per le auto.
E poi c'è il sapore del cibo. Mi dimentico sempre che il prosciutto sa di prosciutto vero, che ha 10 diversi gusti che insieme sono paradisiaci, non il singolo gusto plastica al sale.
E l'acqua. L'acqua della mia città è meravigliosa. Ogni volta che faccio la doccia qui mi pare di lavarmi per la prima volta in 6 mesi, e si che mi faccio la doccia ogni giorno negli Stati Uniti, ma non c'è paragone. Quest'acqua qui LAVA. Deterge il corpo, lascia i capi profumati e sgrassa i piatti al primo colpo.
Ma ci sono anche tante cose che non mi piacciono, parecchie, ma non ho voglia di elencarle stasera, perchè voglio concentrarmi su quelle positive per una volta. Perchè sono stanca e ho bisogno di rigenerarmi e non posso farlo pensando al negativo.
Ho anche iniziato il mio pellegrinaggio dai vari medici. Finora ho solo visto il radiologo che ha fatto una bella foto al mio piede destro, quello a cui mi ero fatta male a gennaio, quello che tutti mi dicevano essere una storta, quello per cui pareva mi lamentassi per nulla, che pensassi sempre al peggio.
Bene.
La radiografia ha evidenziato un esuberante callo osseo dovuto ad una frattura pregressa del III metatarso. Sarò anche ipocondriaca, ma c'avevo visto bene.
Ora spero che le altre siano tutte belle notizie. Mangusta, come al solito, non ha capito un cazzo e, invece dell'appuntamento con l'ortopedico, m'ha preso l'appuntamento con l'osteopata.
Oggi c'è stata la baby shower... e io sono proprio contenta di essere a millemila km di distanza.


lunedì 18 giugno 2012

E' tutta una questione di culo

No, non è che mi sia passata l'ispirazione di scrivere, è che sono tornata ad essere un'alcolista anonima del venerdì sera e, stavolta, non so perchè, la sbornia mi ha ridotto a vegetale del fine settimana.
Vorrei scrivervi di come finì con la mia Aguzzina o mettere insieme il post per il premio assegnatomi da Eu, ma, un po' perchè sono le 6 meno un minuto del mattino, un po' perchè sono ancora rinco, vi scriverò di qualcosa di leggero.
Oggi parliamo delle differenze tra la donna tipo mediterranea e le donne americane. Anzi, parleremo delle differenze che ci sono anche tra gli uomini dei due continenti.
Tutto nasce, come sempre, dal mio luogo di lavoro. 
Come avrete visto dalle foto, maiAle (che ho deciso essere il soprannome adatto), è bella in carne, per non dire chiatta. Fa su e giù di taglia (non di peso) a seconda di quanti ormoni il ginecologo decida di bombardarla. Indipendentemente dalla taglia, maiAle, ha sempre e comunque un surplus di tette e culo.
Ora: le tette le abbiamo elaborate. Sono li. Mi sto trasformando in una Zinnamannara, visto che crescono manco fossero cocomeri, ma non me ne voglio lamentare (a parte che per la scarsa scelta di reggiseni...).
Il culo.
Il culo è sempre stato un cruccio, assieme a quei due patanegra che mi ritrovo per cosce.
Dicevo, è sempre stato un cruccio... finchè non sono arrivata qui.
Perchè qui mi s'è aperto un mondo.
Le culone, a New Orleans, sono venerate come Dee della fertilità preistoriche.
Il culo enorme è talmente adorato che c'hanno pure inventato una danza attorno, il bouncing.
Non so se qualcuno sappia di cosa sto parlando, ma non vi preoccupate, ora vi metto un bel video di sissy bounce fatto proprio qui a NOLA in un supermercato (consiglio di togliere l'audio perchè è alquanto monotona come tiritera). 
Ed è stato proprio il bouncing a farmi scoprire sto mondo meraviglioso dove sono libera di sfoggiare il mio deretano enorme.
Un giorno è ero a lavoro e sento Asso Piglia Tutto e Big Fish parlare di squats.
Le due si stavano pompando a vicenda per la sessione serale di kickboxing, cercando di motivarsi a fare più esercizi possibili per aumentare il volume del loro sedere.
Io ero esterrefatta.
Nella vita ho sempre sentito di donne che il culo lo volevano diminuire, queste lo volevano aumentare.
Da li mi sono partite delle osservazioni: la donne americane sono, in maggioranza, fatte a mela.
Spalle larghe, a volte accompagnate da tette smisurate, vita a tronco e culo secco. Pure quelle in carne. E con donne americane intendo le bianche, sia chiaro. Perchè le latine e le nere, non sono carenti di culo, proprio per niente.
E così, come per le afro americane, che si torturano i capelli per parere caucasiche, le bianche si ammazzano di squats per avere un minimo di culo palpabile.
La cosa è applicabile, anche se in zona differente, all'uomo americano (bianco). Non so se noi italiani nasciamo col polpaccio formoso perchè il dna è stato modificato da decenni di calcio, o se giochiamo a calcio perchè abbiamo i polpacci prominenti. Fatto sta che siamo messi bene in quella zona, uomini e donne.
L'uomo caucasico americano, invece, è grosso di spalle (e di panza a volte), ma ha le famose chicken legs.
Roba che c'è gente che, non paga di massacrarsi di palestra per sviluppare quei muscoli da gambaletto, si fa mettere delle protesi.
Ora vado in giro fiera del mio culone da honeypot ants, insieme agli stormi di donne afroamericane in pessimo equilibrio su tacchi vertiginosi e mi prendo tutti i complimenti per quello che è stato un difetto per i miei primi 29 anni di vita. Grazie NOLA!

giovedì 14 giugno 2012

Someone pass me the bucket please.

Avevo scritto un post, ma l'ho cancellato. 
Vivere qui mi ha rammollita non poco.  Ho sempre timore di offendere qualcuno non volutamente.
Ho talmente ansia di offendere qualcuno che, pure nei sogni, mi ritrovo a chiedere scusa.
Ieri notte, per esempio, oltre ad essere stata ferita a morte da Andrew (tanto per cambiare), mi sono anche ritrovata a scusarmi con una signora che era in ascensore con me. Mi parlava e parlava, alla fine ho intuito che fosse straniera pure lei (mi parlava in inglese), e allora le ho chiesto di dove fosse. Peccato me l'avesse già detto. Inutile dire che s'è incazzata come nella realtà. E io giù a scusarmi.
Ma cazzo. Pure nei MIEI sogni offendo gente. Ma come è possibile?
Però il titolo è quello originale, perchè, almeno così potrete avere un minimo d'idea del veleno che stavo sputando nell'altro post.
Ma passiamo ad altro.
Innanzi tutto diciamo che, il matrimonio ad Atlanta, è andato benissimo. Ho cucinato per ore e giorni, sono tornata a NOLA che ero uno straccio e ancora non ho recuperato le ore di sonno, ma sono molto contenta di essere andata.
Vi metto un po' di foto delle verrines e dei dessert. Il resto del cibo era molto buono ma non particolarmente fotogenico... Al fondo vedete anche un pub aperto nel 1947, dal nome molto southern di Moe's and Joe's, dove ho mangiato le mie prime boiled peanuts.
Colleen s'è scusata di nuovo per la telefonata inerente al baby shower, io l'ho perdonata del tutto. Nel mentre, Ungrateful, mi ha spedito due messaggi su fb, uno personale e uno per me e Big Fish. C'è rimasta male per il nostro rsvp negativo. Insomma, ma cosa c'ha nella testa questa donna?!
Lo sa che parto il 20 per l'Italia, lo sa che il biglietto m'è costato un rene e lo sa che lo si faceva il 17 perchè io potessi aiutare e ci fossi fisicamente.
Ora è il 23, ci va tutta la famigghia di lei e di lui, pure quelli che non erano nemmeno invitati. Noi fanciulle che l'avevamo organizzato invece abbiamo declinato. No perchè noi avevamo tutti preso ferie e disdetto impegni per il 17.
La sua soluzione qual'è? Udite udite perchè questa è da studiare:
- Potremmo fare un brunch insieme e, il 17, andare comunque tutti al Kerry.-
La faccio fuori?
No ditemi. La faccio fuori?
No perchè pareva che il Kerry fosse il male quando ci dovevamo fare la festa, che era chiuso, senza fumo e senza alcohol, e, allora, pareva l'avrebbe uccisa visto che è in stato interessante.
Ora va bene andarci. Va bene stare sedute a brasarsi nel fumo e nell'alcohol.
E non solo ora, visto che, Ungrateful, non ha mai smesso di andate al bar.
A lavoro va abbastanza di merda. Ieri ho avuto un alterco con Von Lemminge, sempre più testa di cazzo. Non so più come spiegarle le cose. Non ne ho manco più voglia a dire la verità. Per lo stipendio che mi da ne spreco fin troppe di parole in spiegazioni.
Calmezza è nelle canne, per non dire nella merda, e Big Fish pare stia finalmente smaltendo la botta d'ira che era scoppiata a seguito del comportamento del suo cuoco.
Non è per essere cattiva, però io lo sapevo. Lo sapevo che Calmezza avrebbe avuto dei problemi, l'ho detto subito.
Perchè è sempre così. Quelli che paiono sapere fare tutto, poi... come si dice "al momento dell'azione, nessuna conclusione" anche se io questo lo applico più ad altri campi.
Certo che Ungrateful l'ha proprio lasciata nei casini, tanto lei ha tolto le tende. Per fortuna che c'è quella demente straniera della Ale che ha lavorato anche in quel dipartimento, sennò, cara la mia Von Lemminge, era meglio che chiudevi la zona cornici va, fidati. Che un mese di tirocinio, a 3 mezze giornate alla settimana, gli fanno una sega ad una nuova arrivata.
Calmezza però mi piace, spero che riesca ad impratichirsi.
Infine, visto che la sfiga è sempre dietro l'angolo insieme alla mia stupidità (vanno d'amore e d'accordo, le stronze), tornata dal viaggio ho deciso di lavare tutto. E con tutto intendo tutti i miei vestiti preferiti che andavano lavati a mano.
Ho anche deciso di lavare la sciarpa di pashmina. Pessima. Pessima. Pessima idea.
Ho rovinato il mio vestito preferito. Che tra l'altro era da lavare a secco, ma a me da noia leggere le etichette...
90 dollari buttati nel cesso.
Ho anche macchiato tappeti, stracci del lavandino, vasca da bagno e mani. Ne ho tirate giù tante che credevo di si stesse per strappare una vena al cervello.
Così, visto che non ho soldi, per riprendermi dall'attacco di nervoso, sono andata online e ho comprato di tutto. 
Mi sono persino comprata un'aspirapolvere. Tiè. Che sono stanca di provare a pulire la moquette con quella scopetta elettrica che non aspira una sega. Se passassi con la faccia e inalassi aspirerei più polvere io...
Ora sono con i soldi contati per la carta di credito, ma me ne batto il culo, perchè i reggiseni nuovi mi servivano. Tra l'altro, Victoria's secrets, le sue cazzo di svendite se le può pure infilare in culo, visto che, non solo ogni volta che vado mi misurano e sono una taglia in più, ma più mi aumentano le tette e meno scelta ho.
Nelle scatole per le 36 DD c'erano solo dei simil paracaduti di colori improponibili se non per afroamericane. Tinta big bobble e evidenziatore giallo delle medie, tanto per capirci. Ogni volta che trovavo una fantasia decente mi rendevo subito conto che non era nella mia taglia era solo finita nella scatola sbagliata. Mortacci.

venerdì 8 giugno 2012

Schiava alla pari


Sono di nuovo in aeroporto. "Dove cazzo vai di nuovo che dici sempre che non c'hai soldi e poi giri più che la merda nei tubi?- Vado a fare da mangiare ad Atlanta per il matrimonio del fratello di Colleen. Il biglietto me l'hanno pagato loro in cambio della manodopera.
Ecco. 
Spero che le speranze di Colleen nelle mie doti culinarie siano ben riposte.
Questo è il mio primo matrimonio afro americano, avrò sicuramente una marea di cose da raccontare nel prossimo post.
L'ultima comunicazione di servizio, prima della vera storia di oggi, è che il baby shower è stato ufficialmente spostato al 23, quando io sarò in Italia. Vi risparmio la mail di Super Flake che mi chiedeva di non ritenerla una pushy bitch, che tanto vi farebbe solo venire il nervoso. Ungrateful mi ha offerto un passaggio all'aeroporto oggi, ma io ho preferito spendere $42 e non doverla vedere da sola per 40 minuti.
La storia di oggi è questa: il mio martirio di au pair.
Non so se l'ho mai scritto, ma, il più grande amore della mia vita non è stato Andrew, è stata la Danimarca. Hands down proprio.
Mai amato un posto così tanto. E mai un luogo mi ha fatto più soffrire.
La Ale, per il viaggio di diploma, era andata a København con il fido Tarabuso e Claude. La missione era chiaramente darla via come non fosse nostra... che ha 18 anni non m'è riuscita per nulla :(
Ciò nonostante, appena atterrata,  è scoppiato l'amore per la città
Così, dopo quella meravigliosa settimana con gli occhi a cuore, la Ale torna a casa e si mette a sognare di potersi trasferire la.
Nel mentre va a vivere a Firenze, dove incontra per caso, una ragazza danese ed inizia a farsi insegnare la lingua.
Per 3 anni la Ale si impegna tantissimo, scrive pappardelle in spaghetti dansk a numerose scuole per sapere se può fare un corso estivo, scrivendo degli strafalcioni che secondo me ridono ancora adesso :)
Alla fine, dopo essere tornata nell'amata Kbh per 3 estati di fila, aver fatto il corso, aver ammorbato madrelingua per imparare di più ed aver terminato gli studi, la Ale vuole trasferirsi.
Trova un'agenzia per au pair in loco, cercando di risparmiare sulla somma da pagare (che dall'Italia era molto più salata).
Finalmente, dopo molte ricerche, le propongono una famiglia. L'agenzia non si premura di contattarla, ma, una mattina di ottobre, una voce danese la sveglia con una telefonata, rovesciandole addosso una marea di informazioni che, all'inizio, non si capiva nemmeno bene che cosa o chi riguardassero.
Conosce così, per la prima volta, la voce della sua aguzzina: Birgitte Bruun Sørensen. 
Scrivo il nome intero perchè, se un giorno qualcuno la cercasse, chiedendosi se sia una brava persona, vorrei (come feci per Michael Phelan) aiutare il prossimo ad evitarla come la peste.
Alla Ale vennero chiesti vita, morte e miracoli, un album di foto e le venne detto che avrebbe dovuto occuparsi di due bimbe, una di 2 anni e mezzo e una di 5 mesi. Aguzzina sarebbe dovuta tornare a lavorare a gennaio e lei avrebbe dovuto cucinare qualche volta cena, ma molto di rado.
Pareva troppo bello per essere vero. Ma quando hai 21 anni e un sogno, un po' ci vuoi credere. Aguzzina mi mandò una foto, una foto del battesimo della grande. Appena la vidi mi si raggelò il sangue: bruttissima impressione, ma ormai avevo detto si e non volevo più rimandare la partenza.
Partii all'inizio di dicembre.
Peter, il padre, venne a prendermi all'aeroporto. Ero estasiata, non vedevo l'ora di conoscere la mia nuova famiglia danese. Mi avrebbero adorato come io adoravo loro? Se mi avevano scelta forse volevano un'au pair italiana, forse volevano che i bimbi imparassero la lingua... forse era per il mio background artistico?
No. 
Scoprii molto presto, con grande dolore, che non volevano me, non volevano manco un au pair. Volevano una sguattera tutto fare.
Il mio sogno di fare un corso di lingua e di trovare lavoro, svanì prestissimo. Mentre mi costringeva a lavori pesanti e umilianti per ore e ore, la mia amarezza saliva. Il mio amore per la Dk era però ancora forte e resistevo. Doveva migliorare, anche se iniziavo a pensare che, nel paese delle fiabe, a me fosse toccata una di quelle che non avevano lieto fine.
Persi 10 kg in 3 mesi, perchè non mi davano da mangiare, ero molto giù perchè non riuscivo a capire perchè mi fosse toccata una che mi faceva fare tutto meno che guardare i bambini. Aveva detto che a gennaio sarebbe andata a lavoro, invece non ci andò mai.
Non faceva un cazzo tutto il giorno, se non torturare me.
Mi aveva scritto una lista infinita di cose da fare ogni giorno della settimana, tra cui raccattare cacche in giardino, lucidare le scarpe del marito e rifare i suo letto ogni giorno. Ero anche cuoca e dog sitter. 
Mi mandava a comprare cose che non esistevano con una carrozzina vuota, roba che la gente mi guardava come fossi pazza. Ma io insistevo a voler rimanere. Un giorno, la nostra vicina italiana (che però diceva di essere svizzera), mi diede il numero di telefono di un au pair italiana. Ero un po' titubante all'inizio, ma, appena la conobbi, diventammo grandissime amiche. Lei  è l'unico motivo per cui sarei rimasta. Mi manca molto, avevamo lo stesso sogno. Per fortuna lei è riuscita a far avverare il suo, io mi sono arresa, non sono stata abbastanza forte.
Ho meditato più volte di uccidere Birgitte e il resto della famiglia, la odiavo davvero tanto. La odiavo così profondamente che avevo addirittura convinto Mangusta che sarei stata capace di farla fuori. Le feci uno scherzo, l'ultimo giorno, e lei ci credette. Purtroppo cadde la linea mentre iniziai a ridere e, la povera Mangusta svenne. Fui richiamata dalla vicina spaccaminchia che mi chiedeva se fossi alla stazione di polizia. Bello sapere che la propria madre ti crede capace di far fuori un'intera famiglia eh :)
Questa non è una descrizione esaustiva di tutte le angherie di Aguzzina, anzi, non è nemmeno un assaggio, però, visto che qualcuno mi ha chiesto di questa parte della mia vita, capitolo buissimo, volevo condividerlo con voi che siete la mia famiglia di Spingitori e che è giusto mi conosciate anche per quando non ero la Ale che beve e la da via senza remore.
Se Dio vole è arrivato l'aereo...
A dopo!

mercoledì 6 giugno 2012

Posto che vai, usanza che trovi

Stasera vi voglio parlare di un'altra delle mille stranezze di New Orleans.  Come ho accennato nel post precedente, per il mio compleanno, sabato, sono tornata a casa con $48 dollari attaccati al vestito.
Qualcuno mi ha chiesto di spiegare cosa intendessi, ed ora lo faccio.
Il giorno del proprio compleanno (sperando che la gente non bari), qualcuno da una banconota infilata in una spilla da balia al festeggiato. La spilla viene sempre posizionata a sinistra, più o meno sulla tetta.
Non ho foto di quest'anno ma vi metto questa che fu fatta al mio primo compleanno a NOLA.
Alcune persone lo considerano tacky, a me piace un sacco.
La tradizione deriva dalla cultura dell'Africa Occidentale, portata qui dal commercio di schiavi.
Il giorno del proprio compleanno, come segno di buona fortuna, il festeggiato viene ricoperto di denaro, sia da conoscenti che da sconosciuti.
Portare questo segno distintivo qui in città fa si che uno riceva auguri dai passanti e, molto probabilmente (se sono locals) anche un dollaro o più :)
Questa è una delle usanze che amo di più, se avessimo ancora le mie amate £1000 la importerei pure in Italia.
E da voi c'+ qualche tradizione particolare per il giorno del compleanno?
Per stasera passo e chiudo. Il prossimo post tratterà della mia vita da au pair nel lontano 2002 (sappiate che è una storia dell'orrore).

martedì 5 giugno 2012

Sun tütti bulicci cu-u cü di atri

Non solo sono viva, ma ho anche una marea di cose da raccontarvi!
Partiamo dal principio: eravamo rimasti che Colleen m'aveva fatto girare le balle dicendomi che fare il baby shower al Kerry non era cosa buona e giusta per via dei parenti di Indiana Jones e per via del fumo.
Sabato mattina, senza Raz che era in Georgia per il funerale, mi avvio con Big Fish  verso la mia sopresa di compleanno.
Bella, anzi BELLISSIMA. Mi ha portato a pranzo nel ristorante dove non ho potuto fare la prenotazione per la cena del compleanno.
Non c'era mai stata, è rimasta molto contenta anche lei del cibo che era, come sempre, ottimo.
Dopo essere tornata a casa, mi sono riposata e dedicata a farmi "bella" per la sera.
La cena è stata un gran successo, se non fosse che è terminata in questo modo:
-Scusi, ma il conto?-
-No, non vi preoccupate, il conto è già pagato!-
- Ma da chi?-
- Ehhhh non ve lo posso dire! Qualcuno ha chiamato oggi e ha detto che è tutto pagato-
E tutti a compiacersi per il benefattore di turno.
Tutti tranne io. 
Io che avevo capito benissimo chi era il benefattore, perchè nelle favole a lieto fine, ho smesso di crederci da quando ho fatto l'au pair a casa Sørensen.
Così ho chiesto di sapere chi fosse il benefattore per poterlo ringraziare e assicurarmi che non fossi io stessa.
Con molta ritrosia, la cameriera, si allontana per vedere se può mostrarmi le informazioni del fantomatico benefattore.
Arriva. Mi fa vedere il biglietto. 
Sopra c'è il mio nome scritto sbagliato e il numero della mia carta di credito che avevo dato per  poter prenotare per 10.
Le faccio vedere che la carta è la mia.
Sbianca.
Io pure.
 Il conto era $552.
Pagano tutti, lei dice che lo risarcirà subito.
Tant'è che, da sabato, è ancora li "pending" sul mio conto.
Andiamo a bere che è meglio.
Colleen e la Hooper corrono al Kerry, una per vedersi con Community Property, l'altra per il lancio dell'album di uno di quei lagnosi che suona li tutte le settimane.
Io vado ad un bar alla cazzo ad aspettare Big Fish, la quale, nonostante le promesse della manager di farla uscire alle 21, era ancora sequestrata nell'uniforme camerieresca alle 23.
Aspetta che ti aspetta, un paio di persona iniziano ad andare a casa.
Finalmente arriva e arriva con i cuoco che si fila da un paio di settimane. Pare che tutto vada per il meglio. Mi pinzano i miei dollari al vestito e mi incammino verso il Kerry.
La trovo tutti quelli che dovevo trovare, tra cui anche CP.
CP che non saluto, visto i precedenti, ma per cui vengo ripresa da Colleen subito, visto che lui era li per il mio compleanno... Sei lo dice lui...
M'arrivano 3 shots in 10 minuti e arriva anche l'allegrezza. Insomma, chi cazzo se ne frega del baby shower no?
Nel mentre avevo anche racattato $48, non si poteva chiedere di meglio.
Arriva Big Fish, faccia a straccio.
Il cuoco (si pure il suo), sta con un'altra e lei li ha visti insieme e ha capito che la riempiva un po' di legna verde. Tutto sommato non pareva troppo aspirante suicida e non mi sono preoccupata a morte, complice anche il tasso alcolico che stava salendo a vista d'occhio.
Bella stronata di shots e sidri, sono andata a farmi la mia meritata trombata compleaniffera.
Bella serena e paciosa, torno a casa il giorno dopo. M'arriva chiamata di Big Fish che mi allerta d'andare subito su fb. Bride to be c'ha scritto un messaggio trino (Big Fish, Raz ed io).
Il messaggio era il seguente: - Ho spedito gli inviti cartacei ai parenti di Indiana. Se la festa E' veramente al Kerry e QUALCUNO di loro chiamasse, non ditegli assolutamente che è un pub, speriamo che credano sia un ristorante. Se dovessero venire, dobbiamo farla da un'altra parte.-
Ecco.
Big Fish era una iena.
Io, non avessi preso più colpi di un flipper, le avrei lanciato una molotov dalla finestra di camera mia.
Esco e decidiamo di rispondere l'indomani dopo aver parlato con le altre responsabili della festa.
La mattina mi arriva un altro messaggio, stavolta è l'amica super flake di Bride to be, quella che è andata al suo matrimonio civile ma non c'è mai quando serve.
Anche lei mi legge la vita dicendomi che ha sentito per vie traverse che la festa potrebbe essere al Kerry. Anche lei mi usa le stesse scuse di Colleen.
Qui c'è qualcosa che non va. La mia idea che Bride to be sia dietro a questo tumulto di invitate che non hanno mosso un dito fino ad ora, prende sempre più piede.
Decidiamo, visto la sua generosissima offerta di trovare una location migliore, di scaricarle addosso  l'organizzazione del baby shower. Essì, perchè io mi sono rotta il cazzo, e così le altre 5.
La sera scrivo a Bride to be, dicendole che non ci aveva fatto presente che i parenti sarebbero venuti, che non ci ha detto che i bar fossero disdicevoli ai loro occhi. Le ho ricordato che doveva essere una cosa tra amici, fatta alla buona perchè siamo senza un soldo.
La sua risposta è stata spiazzante. E così le successive. 
Vado al Kerry per cena per vedermi con Tina. Li trovo la barista in pausa, invitata anche lei alla festa. Mi guarda e, non mi ricordo come,  mi tira fuori anche lei le stesse parole pronunciate dalle altre dicendomi che non aveva idea che i parenti di Idiana (visto come è lui) fossero così conservative.
La guardo e le chiedo: -e tu come lo sai?-
-Me l'ha detto Bride to be ieri quando l'ho vista.-
Ecco. Avevo capito bene quindi.
C'è lei dietro a tutto questo.
Ora super flake è on top of it. Non ha capito un cazzo di quello che le abbiamo spiegato e la vuole fare al ristorante. Che faccia. Vuole anche cambiare data. Ancora meglio, io il 23 non ci sono perchè vado in Italia. Spero proprio che la facciano quel fine settimana li, così non devo nemmeno presentarmi.
Purtroppo m'è rimasta la patata bollente di doverlo dire alla Hooper e Miss Piggy. Mi sento male perchè loro stanno veramente facendo i salti mortali per sto baby shower, non credo la prederebbero bene se gli dicessi che Bride to be è andata in giro a dire che il Kerry è dark and stinky dopo che è stato la sua casa per anni.
D'ora in poi, Bride to be, sarà chiamata Ungrateful, anche se non credo che ne sentirete parlare più molto.

sabato 2 giugno 2012

Oggi NO!


Tanti auguri a meeeeee!
Si, sono arrivati, sono qui, i 32!
Dopo la settimana turbolenta, stamattina sono abbastanza di buon umore.
A lavoro, giovedì, l'ho conclusa in lacrime.
Perchè non bastavano Prego e Madre scassa cazzi, no! Anche Colleen ha avuto da ridire sul babyshower. E li ho ceduto.
Solo critiche, solo a me, nonostante non sia stata una mia idea quella di farlo al Kerry.
Ma oggi non voglio parlare di questo, oggi NO. Oggi è il MIO giorno. Fanculo vampiri di compleanni!   
Grazie a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri, io sono proprio una bambina, perchè ci tengo TANTISSIMO, più che ai regali.
Il programma di oggi doveva essere intensissimo, purtroppo, lo spicy ginger compleanno, è anche un po' falciatore di anime.
L'anno scorso è stato il turno di Asso Piglia Tutto, che non c'era a festeggiare perchè il nonnastro era mancato. Ieri è morta la nonna paterna di Raz, così, oggi è partita per la Georgia. 
Insomma, da notare che non sono scocciata perchè siano mancate all'appello, però inizio a chiedermi se sia una ricorrenza sterminatrice di nonnidi...
Passiamo a cose felici.
Ieri, Raz, m'ha portato un lox bagel plate. Un lusso che non mi sono mai permessa, era buonissimo!
Big Fish mi ha fatto un peach cobbler con gelato alla vaniglia, mi ci ha anche messo sopra tre candeline zebrate da stripper :) Ero un po' restia a spegnerle in anticipo, visto che Mangusta mi ha fatto più superstiziosa di una fattucchiera... così ho pedalato a casa sperando di arrivarci a sti 32...
Infatti, ad ogni incrocio, ho rischiato di essere fatta secca da macchine che arrivavano alla cazzo. Forse Mangusta, un po' di ragione, ce l'aveva...
Sono anche diventata l'orgogliosissima proprietaria di una Crock Pot GIGANTE! Mo' non mi ferma più nessuno: stufati e roba in umido con porzioni da sfamare un esercito! :)
Non so se avrò una torta... mmm...
Sarebbe il primo compleanno senza... anche se il peach cobbler forse contava come torta... chissà...
Colleen, oltre alle lamentele, mi ha anche chiesto se stasera vado al kerry. Che non so perchè me lo chieda, visto che ci vivo al kerry... ma soprattutto perchè fosse così insistente. M'ha detto:-non voglio dirottare i tuoi piani di compleanno, ma devo dire a Community Property se lo vedo sabato sera al kerry o domenica.-
Community Property. L'uomo con cui, se ti dai un appuntamento e lo fai a più di 20 ore dall'incontro, non si presenta. Strano che bisogna accordarsi con 3 giorni d'anticipo stavolta...
Ora vi lascio, sperando che, stasera, sia un po' più viva di ieri sera, anche se, l'inaspettato karaoke da LLL, mi ha sciato con il sorriso stampato per la notte.