Ho deciso che questo nuovo blog sarà imperniato sulle mie vicessitudini amorose passate. Niente di mieloso, la mia vita è raramente costellata di momenti romantici. Al massimo leggendo i racconti ci si fa del ridere.
Una delle storie/personaggi più assurdi che mi siano mai capitati è sicuramente Phelan, anche conosciuto come l'australiano afflitto da bugiarderia patologica.
Nel gennaio del 2009, sulla via del ritorno verso Los Angeles, rimasi bloccata a London Heathrow per ben 22 ore. Chiaramente, la British Airways, responsabile della mia sosta forzata, si rifiutò di aiutarmi e sistemarmi in un albergo, così, io e la mia bronchite passammo una nottata insolita all'aeroporto.
Ricordo che mi sarei voluta impiccare, faceva un freddo becco e l'unico svago disponibile era scribacchiare sul diario o cercare di finire il libro più noioso e mal tradotto del mondo (i pilastri della terra)... Tra l'altro scoprii che, LHR, nonostante le sue dimensioni, non possiede ristoranti o bar aperti 24 su 24... a parte Costa.
Insomma, dopo aver cercato in vano in dormire su delle sedie di gelido metallo, ho girato e rigirato, finchè non sono appunto arrivata ad uno dei Costa aperti.
Dopo aver consumato un pinta di tè da ustione di 3° per cercare di ritornare alla temperatura corporea di un essere umano vivente, iniziai a leggere e leggere e... leggere... finchè il libro si è rivelato per la sua unica utilità: essere un cuscino. Chiaramente era pure scomodo oltre che illeggibile, e così mi dedicai alla scrittura del diario. Nel mentre cercavo un'ispirazione e un modo per evitare il torcicollo, mi accorsi di un tizio seduto ad un paio di tavolini da me. Ogni volta che mi giravo mi sorrideva. Di solito io ringhio, ma dopo anni di California e sorriso di plastica stampato a comando, decisi di ricambiare. Pessima idea.
Forse fu la febbre, o forse la stanchezza e la noia, ma, quando il tizio mi si avvicinò per parlare, con la scusa di andare a prendere un bicchier d'acqua dalla mia parte di bar, cedetti e iniziaii a parlargli.
Anzi, peggio: l'ho invitaii a sedersi al mio tavolo.
Parlammo e parlammo... lui dimostrava si e no 17 anni, ma io sono una baby cougar, per cui non mi parve una brutta idea non respingere le sue avances.
Mi aveva attaccato bottone chiedendomi dove stavo andando (per la cronaca era mezzanotte), e io ricambiai la domanda. La sua risposta fu Amsterdam.
Mmmm... ma che cazzo ci fa uno all'aeroporto nella cuore della notte per prendere un aereo che parte alle 7 del mattino?! Ma poi, con il cazzo di freddo che fa ad Amsterdam, ci vai vestito con un velo di cipolla e per 3 giorni c'hai solo uno zaino che in confronto la mia borsetta pare una valigia?!
Ma come ho detto, ero febbricitante ed esausta e sorvolai sui dettagli.
Il tempo passato in aeroporto con Phelan fu particolarmente piacevole. Un australiano che viaggiava per un anno visitanto il mondo, non era una cosa così strana, ne avevo conosciuto altri.
Alle 7, ora del suo aereo, mi disse che non l'avrebbe preso. Aveva comprato il biglietto solo per noia e preferiva stare con me fino alle 11 quando sarei partita.
Tornata a casa iniziammo a tenerci in contatto via fb. La cosa durò un anno, durante il quale scoprii che di australiano aveva forse il passaporto, e che a Londra ci stava da almeno 8 anni con madre e sorelle, ma che al momento abitava in un ostello a kensington. Vabbè, che sarà mai una piccola bugia... una niente, mille miliardi invece iniziano ad essere un problema.
Ma come potevo tagliarlo: un bugiardo patologico così creativo, ancora adesso, dopo tutto quello che mi ha combinato, non riesco ad odiarlo perchè mi riempiva le giornate con le sue cazzate.
Un giorno se ne uscì dicendo che sarebbe partito per girare l'Europa sui pattini. Tanto per citarne una.
Bene, dopo un anno di skype, fb e msn messenger, finalmente tornai a Londra e decidemmo di vederci. Siccome avevo pensato, e non solo pensato, per un anno di trombarmelo, mi era sembrata cosa buona e giusta prendere una camera d'albergo.
Tutto pareva andare per il verso giusto, fino alla mattina dopo.
Sapendo che era pazzo e sempre senza un soldo, avevo tenuto d'occhio tutti i miei averi per tutto il tempo. Purtroppo, al momento di andare a fare colazione, mi accorsi di avere lasciato il portafoglio in camera. Già mi immaginavo di non trovarlo più. Invece, tornata in camera, era li, dove l'avevo lasciato. Avevo 3 valute e, controllando di fretta, mi era parso di avere tutto.
Ero pronta a partire, lui mi chiese se poteva rimanere ancora a dormire visto che eravamo stati in piedi fino a tardi. Un po' preoccupata acconsentii sperando che non distruggesse la camera prima di andarsene.
Mi chiese di fargli sapere che ero arrivata, e gli dissi che ci saremmo sentiti su fb. Subito lui mi disse che fb andava bene, ma dovevamo sentirci anche su skype.
Bene.
Vado a prendere la metropolitana. Passo la mia oyster card sul lettore. Non mi lascia passare. Riprovo. Stesso risultato.
Ero quasi in ritardo e decisi che la cosa migliore era chiedere al tizio del gabbiotto che assiste i passeggeri.
Lui guarda la oyster card e la passa sotto un'altra macchinetta e mi dice: ah! non funziona solo perchè non c'è abbastanza credito!
Ma come?! C'ho messo £20 ieri! Vabbè, sono in ritardo, fammi mettere altre £20... guardo nel portafoglio per pagare e... ma non ne avevo £40 di sterline?! mmm...
I dubbi cominciano...
Arrivata all'aeroporto mi era ormai tutto chiaro: le £20 se le era imboscate Phelan, la oyster card... quella credevo fosse colpa mia, credevo di non averla passata all'uscita il giorno prima e di essere stata multata con la tariffa più alta per tutta la giornata. Cerco un computer e blocco le carte.
Con la morte nel cuore (visto che le scopate erano state meravigliose) mi arrovello su come uccidere Phelan via skype una volta arrivata a casa.
Invece... invece arrivo a casa e scopro che mi ha bloccata su fb.
Due giorni dopo, scopro anche che la mia oyster card era in realtà la sua oyster card.
Gli scrivo un'email, manco incazzata, alla fine mi faceva venire di più il nervoso pensare di essermi fidata di un pazzo conosciuto all'aeropoto che non l'averci rimesso dei soldi.
La sua risposta è stata di 5 balle una dietro l'altra. Fantasioso fino all'ultimo.
Da allora non l'ho mai più sentito.
Se un giorno vi capitasse di incontrare a Londra o in qualsiasi altro luogo un tizio di nome Michael Richard Phelan, che vi dice di essere australiano, attenti al portafoglio... e oyster card :)
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