domenica 20 novembre 2011

Always going against the grain


Sono alcune ore che penso a questo post, un post che sarà impopolare, ma ho deciso di volerlo scrivere lo stesso.
Non abito in questo paese da 20 o 30 anni, ma, dopo quasi un lustro, credo di poter esprimere qualche parere.
Sarà lo sbalzo ormonale dovuto alla nuova pillola, sarà che ho diminuito la dose quotidiana d'iperico, fatto sta che sono tornata ad essere fiesty, e come sempre, devo dire ciò che penso.
L'argomento di cui sto per scrivere, mi è stato ispirato da una blogger meravigliosa, che seguo ormai da qualche settimana e che sa farmi sorridere e riflettere (due cose che sono molto rare da suscitare allo stesso tempo). 
Come tutti gli italiani che sono nati e cresciuti negli anni '80, e anche prima, sono cresciuta guardando film e telefilm americani. Ho assorbito in tutto e per tutto lo stereotipo della vita made in U.S.A., puntata dopo puntata, una produzione hollywoodiana dietro l'altra.  Ma il mio desiderio di migrare è iniziato per una questione musicale: volevo conoscere il cantante dei Green Day. Si, una follia che solo una 14enne può tirar fuori. Ero un'adolescente molto determinata però, perchè, dai 14 ai 18, ero riuscita a mettere da parte £5.000.000 in quello che avevo battezzato come "fondo California". Mia madre mi prende ancora in giro citandolo ogni tanto. L'aveva persino detto al mio ex capo californiano: -Ale c'ha messo 12 anni ma c'è riuscita a venire in California col suo fondo!-
Quindi si: anche io mi proclamo "colpevole" del processo che sto per iniziare per direttissima. Anche la  sottoscritta sognava di andare a vivere in California. 
Un giorno il sogno si è avverato. 
Non solo sono finita per purissimo caso a vivere e a lavorare nello stato a cui ambivo da secoli, ma sono anche andata ad abitare in una delle città più esclusive della west coast.
Bella bellissima. Così stupenda che era come uscire con una strafiga senza personalità: la guardi e basta. E poi arriva il giorno che ti stufi.
Sono nata in una città di mare, vivere senza per me è una grandissima privazione. Avere il lusso di essere a 3 isolati dall'oceano Pacifico, bè, era fantastico.
Quello che era inizialmente tedioso era il non avere una vita sociale. Ma quale immigrato ce l'ha all'inizio no?!
All'inizio allora è normale mi sono detta. Riuscirò a farmi una vita sociale anche qui. 
Per la cronaca io sono emigrata da sola, senza amici, senza famiglia, senza un fidanzato. Nemmeno il gatto mi sono potuta portare. ZERO conforto. Sola. Col mio inglese che ancora adesso zoppica e con qualche speranza di un futuro migliore di quello di eterna apprendista con stipendio da morta di fame che l'Italia mi offriva.
Per me gli Stati Uniti erano questo, con contorno di vita che avevo visto alla tv, ma soprattutto, era il sogno dell'emigrante: trovare di meglio, ricominciare.
I californiani sono il massimo dell'espansibilità, peccato che sia tutta una scena. Vi salutano (come nel resto degli States) chiedendovi come state. Io, povera idiota, ci ho messo 1 anno a riuscire a bloccare la risposta istintiva di dire come stavo.
Perchè quello che succede, se per disgrazia rispondi, è che i californiani si irrigidiscono, perchè non si deve rispondere a sta domanda, perchè non è una domanda. Se poi, ti sbagli nel confoderti e ti ci butti dentro anche che non stai così bene, il loro sguardo cambia da stranito a spaventato, e corrono via più veloci della luce. Perchè solo un pazzo ti direbbe come sta sul serio no?!
Ho abitato a Santa Barbara per 2 anni e mezzo della mia vita. Tra una settimana circa, avrò trascorso qui lo stesso numero di mesi.  Mi sento di poter tirar le somme. 
In California avevo tutte le comodità: supermercati sotto casa, asfalto perfetto, clima da Pleasentville 365 giorni l'anno, accesso a tutti gli uffici online, un'assicurazione medica abbordabile, una casa meravigliosa.
Non ero felice però, non ero a casa, non ero stata accettata.
Conosco alcuni italiani che si sono integrati a meraviglia ad L.A., li invidio un po'. 
Io sono forse troppo diversa, crederò troppo nell'amicizia, nell'essere veri, aperti.
Andare a cena, pranzo, colazione fuori con un "amico" ed essere assaliti immediatamente dal conto quando c'hai ancora il boccone in bocca. No perchè sai, devo andare perchè ho da fare. Ma cosa hai da fare nei prossimi 30 minuti che non puoi rimandare?! Sei tu che mi hai chiesto di vederci. Siamo qui da 20 minuti, 10 gli spesi a guardare il menù, 5 a decidere che mancia lasciare... E questa era la norma.
Tutte le persone con cui ho legato non erano di Santa Barbara. La mia collega, con cui mi sento ancora, è mezza italiana.  Tutti gli altri amici erano trapiantati come me, e come me, se ne sono andati.
Forse la mia frenemy aveva ragione: io non ci stavo bene in Cali perchè non ho ambizioni.
Quando trovai lavoro in Louisiana, tutte le persone che conoscevo a SB mi dicevano: LOUSIANAAAA?! You're crazy! You live in the BEST State, Louisiana sucks! Chiedevo sempre se ci erano mai stati, la risposta era sempre no. E allora come fanno a sapere che fa schifo?! Per sentito dire, perchè è così che nascono le leggende, le brutte nomee.
Non odio la California. SD era il mio plan B se qui non fosse funzionato. Ma sono contenta di avere avuto l'opportunità di vedere anche un'altra faccia degli States, e mi ripeterò ancora: I LUV N'awlins!
Tutto questo mega polpettone era per dire che, una volta tanto, vorrei che gli italiani, ma anche gli altri di turisti ed emigranti, uscissero dagli schemi: N.Y.C e California sono un piccola percentuale degli States. Ci sono così tante altre cose da vedere, paesaggi altrettanto mozza fiato, e persone genuine e profonde che popolano il resto di questa nazione (insieme ai bifolchi e a quelli a cui hanno fatto il lavaggio del cervello). E' giusto desiderare di vedere quello di cui tutti parlano, ma vorrei che anche il resto venisse visto, non limitatevi al beaten path. Esplorate ve ne prego!
Ora potete lanciare cavoli e pomodori virtuali :)


13 commenti:

  1. che bel post! mi hai fatto venire voglia di fare un giro approfondito degli states :P

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  2. Ciao, io sono stata in California per motivi di lavoro e poi ho approfittato per farmi un giro.
    A parte la natura meravigliosa, la citta' che ho amato e' stata San Francisco. LA e SB non mi hanno lasciato molto, a SD non sono passata per mancanza di tempo.
    E' vero che la california e' nell'immaginario collettivo, soprattutto a causa del cinema..pero' io nel cassetto ho un piccolo sogno, che e' quello di visitare gli stati del Sud.
    Nel mio immaginario c'e' il delta del Mississippi, ci sono fisarmoniche, casette di legno colorate, il criolo e il cajun, i luoghi che hanno partorito tutta la musica che amo. Il mese scorso mi e' capitato di vedere "Blue Meridian", un documentario che parla proprio di quelle zone, e ne sono rimasta tanto colpita da averci fatto anche un post.
    Se non lo conosci, ti consiglio il documentario, cosi' magari visto che ci vivi potresti dirmi cosa ne pensi. Per il mio sentire dall' "esterno", quei luoghi hanno dimostrato un'anima palpabile, presente..quei luoghi hanno davvero un'anima blues. E la gente m'e' parsa meravigliosa.

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  3. i pomodori e cavoli sono arrivati? :). vivo da 4 anni in California prima LA, ora SF e come sai non la penso come te. poi ognuno ha le sue priorita e le mie che trovo in California dubito anche leggendo il tuo blog che le potrei trovar in Louisiana. Comunque hai ragione ad invitare i turisti a veder altri luoghi oltre alle classiche mete

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  4. @Isabel grazie :) sono felice di aver aumentato la tua curiosità verso gli Stati Uniti, secondo me sono da visitare se non altro per la natura, ti auguro di poterlo fare presto.
    @Elle , grazie per avermi segnalato il documentario, non lo conoscevo ma lo guarderò di sicuro e ti farò sapere se rispecchia la realtà, o meglio, se rispecchia la realtà che io percepisco :)
    Non voglio dire che il resto degli stati non abbia un'anima (il New Mexico e l'Ariziona mi hanno colpita tantissimo), lungi da me! Ma il Deep South, se riesci a fare a meno di tante comodità moderne e ti piace il retrò, non ti lascia più, ti entra dentro, ed andarsene è difficile.
    @Pluto dopo 4 anni di blogging conosci tutta la mia storia e sai come ho vissuto la. Sono felice che tu e tanti altri vi troviate bene, come ho specificato, probabilmente il problema sono io e sapevo che i California based non avrebbero condiviso il mio punto di vista, infatti attendo altri pomodori e cavoli ;) Un abbraccio

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  5. Scriverò tantissimo ti avverto :)
    In primis grazie per i complimenti, sappi che è tutto ricambiato.
    In secondo luogo è la TUA esperienza e l'hai raccontata con la massima sincerità quindi, nonostante io subisca in pieno il fascino della California, non mi sento di muoverti nessuna critica.
    Ho una grandissima ammirazione per quello che hai fatto e mi sono venuti i brividi quando hai raccontato di quello che ha detto tua mamma...una cosa bellissima!
    Hai coraggio e grinta da vendere e io mi sento proprio una mammoletta in tuo confronto, perché non avrei mai e poi mai potuto nemmeno pensare di partire da sola.
    L'anno scorso sono andata a vedere i Green day perchè mio fratello è un loro fan sfegatato e pure sfacciatamente fortunato ed erano in concerto a Washington proprio nel periodo in cui c'era lui!
    Io sto cercando di visitare il più possibile degli states mentre sto qui e la prossima destinazione sulla mia personalissima wish list è proprio New Orleans. A sto proposito ti racconto sto episodio che ti darà la possibilità di canzonarmi a vita:
    M: c'è questa ragazza che vive in Luisiana che è troppo simpatica e mi ha fatto venire ancora più voglia di andarci!
    G: ma chi? Spicy ginger Ale?
    M: Si!
    G: ho visto il suo blog, vive a New orleans, giusto?
    M: no, sta a NOLA, anzi ora guardo su google dove si trova
    G: Mi, NOLA è New orleans è come dire LA, o NYC

    +__+

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  6. Hai avuto molto coraggio, hai tutta la mia ammirazione. Io non so se ce l'avrei fatta. Ho il mio mondo fatto di piccoli riti quotidiani e mi va bene così. L'ignoto mi ha sempre spaventata.

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  7. @ Mi, sono contenta che tu abbia apprezzato il riassunto del perchè ho deciso di partire :) CI sarebbe ancora tanto da dire, ma anche questo merita un post a se. Mi stupisco sempre quando le persone mi dicono che sono coraggiosa, io mi ritengo una pappamolle fifona. L'unico motivo per cui sono riuscita a fare l'emigrante è perchè sono pazza. Mia nonna me lo diceva sempre: i pazzi non hanno paura di niente perchè non hanno il senso del pericolo... c'aveva ragione ;) Il giorno che ho ricevuto la notifica di vincita della green card ho perso 5 anni di vita a causa del vortice di emozioni e domande esistenziali che mi sono posta.
    Anche io ho avuto piuttosto culo coi GD, avevo partecipato ad un concorso di verizon per vincere due biglietti, e avevo scelto come città NOLA nonostante fossi ancora in Cali. Una settimana dopo che mi sono trasferita gli ho vinti e così sono andata al concerto e ho visto Billie Joe a due passi da me. Super felicitè!
    Non ti potrei mai canzonare per la storia di NOLA perchè pure a me c'è voluto un attimo per capire che stava per New Orleans LA hahaha Ho avuto gente che mi ha chiesto se abitavo in Campania, per cui... Spero proprio di vedervi presto di persona allora, fammi sapere se ti serve qualche dritta per organizzare il viaggio (tipo periodo con previsioni meteo non prese dal libro dell'Apocalisse).
    @ Eu: anche io amo i piccoli rituali quotidiani, non traslocherei mai e non cambierei mai città... finchè all'improvviso succede qualcosa, e allora scappo, corro in cerca di una boccata d'aria, di quel posto che spero sia migliore di quello che mi sto lasciando alle spalle. Purtroppo il detto inglese è vero: wherever you go, there you are. Quindi mi sa che sarò destinata a vagabondare a vita :) o forse dovrei dire :(

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  8. Sí, sí Ale... va bene, belli gli USA (e appena avrò due lire in croce giuro che ti vengo a trovare!!) etc.etc. ma io ti aspetto in Danimarca e ti giuro che non ho mai smesso di sperare che tu possa tornare qua da meeeee un giorno... *sigh*
    E ricordandoti che qua il servizio sanitario è gratuito, gli stipendi generalmente alti e la popolazione maschile, in media, stra-phyga, me ne vado veramente a nanna...
    ♥♥♥

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  9. Lo sai che prima o poi tornerò Såra :) La cittadinanza è vicina vicina. Cmq appena ho due soldi e posso lasciare il paese per un po' per fare una vacanza come si deve lo sai che passo da te!!!

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  10. uff, avevo scritto una pappardella e mi e' sparitaaa! ecco, ricominciamo:
    dicevo..sono capitata sul tuo blog e volevo farti i complimenti, e' meravigliosoooo! :)
    Comprendo benissimo come ti sentivi, sono un emigrante anch'io anche se non sono andata, x ora, cosi' lontano.
    La mia motivazione x questa passione x l'inglese e' probabilmente nata dallo zio "americano", che vive da 30+ anni in California.
    Pero', ecco, non son riuscita a partire ed andare oltre oceano da sola.. e son finita ad Edinburgh, Scotland.
    Dove pero' il destino ha voluto incontrassi, lo scorso dicembre, il mio attuale ragazzo...! Indovina? Californiano, ma vive in Alaska.
    Mia prossima meta... !!!

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  11. Benvenuta Scottish Girl! Sonno contenta che il blog ti piaccia a me serve un sacco come terapia :)
    Guarda secondo me le distanze non contano troppo quando si emigra, si è emigranti a Nizza come lo si è a Sidney, è solo un po' più semplice e meno costoso andare in patria, ma i disagi sono i medesimi :)
    Non sono mai stata in Alaska ma ho visto un sacco di foto e ho un paio di amici che ci sono andati per anni e me la descrivono sempre bellisssssssimissssima! Vai ed esplora e poi facci vedere le foto mi raccomando! Ah e tanto di cappello per riuscire a capire come parlano gli scozzesi ;)

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  12. Aww, thanks per il benvenuto! Haha si ci vuole la patente per capirli, ancora adesso dopo quasi 5 anni.. ehm, alcuni proprio zero!!
    All'inizio facevo fatica a capire il mio ragazzo, cosi' scherzando lui ci aggiungeva un accento simil scozzese e lo capivo!! haha!
    Dovrei probabilmente iniziare anch'io a scrivere un blog, ma mi sento impedita a scrivere e quindi ho sempre rimandato!
    Sono stata in Alaska a trovarlo quest'estate e abbiamo esplorato un pochetto'! Bellissima e poi c'era una bella temperatura e taaaanto sole! Anchorage in se proprio non mi e' piaciuta...ma si sa l'Alaska come tanti altri stati americani, son belli per la natura.. cmq tanto bella quanto cara!!!!!
    Appena sono libera dagli esami vedo di impostare un mio blog, o al massimo postare le foto piu' belle somewhere :) a presto!!

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  13. Allora aspetto con ansia le foto :) Io sono la prova vivente che per scrivere un blog non bisogna essere dglo scrittori ;) Vedrai che una volte che inizi poi ti apassioni, nel mentre spero di vederti commentare ancora qui sul mio, così ci tieni aggiornati sugli sviluppi di quel di Edinburgo. Un abbraccio

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